sabato 29 marzo 2014

Il gessetto prima della creta


Musica consigliata: "Non siamo gli alberi, Dimartino"
 
Ho trascorso un bel sabato sera. Soprattutto quando ti sei alzata per mostrarmi che avevi ricevuto una chiamata. Hai raccolto un bel po' di sguardi e la mia attenzione. Il che non guasta, cosa sarebbe una donna senza un briciolo di vanità o senza un gesto di chiaro stampo ingelositorio? Ingelositorio non esiste nel vocabolario della lingua italiana, quindi faccio un regalo al mio blog con questo neologismo, intimidire facendo leva sulla gelosia. E' stato bello incontrarti, la tua camicia bianca aperta sui tuoi nei è un richiamo infinito. La tua bellezza è inesauribile, come il vento è fonte rinnovabile di fascino. Avrei voluto parlarti di Europa, delle prossime elezioni, dell'articolo di Irvine Welsh sull'indipendenza della Scozia. Ma sarebbe stato solo un modo per evitare i nostri argomenti o per allontanare la tentazione di perdermi nella tua poesia. E di sprofondarci dentro, ascoltando il battito del tuo petto che vola dove poche donne sanno fare per mancanza di riserve di ossigeno. Ho trascorso un bel sabato sera e tutto quello che voglio da te continua ad essere illegale. Sono felice, mi piace prepararmi per una cena tra amici ascoltando Fiona Apple e sto rivalutando le gonne jeans. Buonanotte ora solare.

"C'è persino chi sostiene che Dio, prima di mettersi a impastare la creta con la quale poi creò l'uomo, aveva cominciato a disegnare con un gessetto l'uomo e la donna sulla superficie della prima notte, ed ecco da dove ci viene l'unica certezza che abbiamo, quella che eravamo, siamo e saremo polvere, e che in una notte altrettanto profonda ci perderemo". (Todos os nomes, José Saramago)

 © RIPRODUZIONE RISERVATA - ILLUSTRAZIONE DI MARIANNA DESIATO (2013)

mercoledì 19 marzo 2014

Cristo deve scendere


Musica consigliata: "Ti saluto o Croce santa"

Ho seguito con molta attenzione il dibattito scatenatosi su fb in seguito alla pubblicazione di una delicata denuncia di Oria.info relativa alle auto parcheggiate sul percorso della mini processione del giovedì di Quaresima. Claudio Matarrelli, in poche righe, ha dimostrato di avere un'idea di città e una strategia di futuro che superano la sintesi del suo stesso post. Provo ad analizzarne il pensiero:

- Claudio conosce e sottolinea l'importanza di un regolare svolgimento fisico della processione;
- Claudio conosce e sottolinea le potenzialità turistiche della mini processione, peculiarità del nostro paese nella miriade di riti quaresimali e della Settimana Santa nei Paesi di fede cattolica che si affacciano sul Mediterraneo;
- Claudio conosce e sottolinea il disagio dei cittadini oritani nei confronti dei visitatori (guarda un po', vengono da lontano e sono costretti ad una fruizione del rito poco esperenziale, macchiata da lamiere verniciate che stravolgono la dimensione intima e storica di questa manifestazione);
- Claudio conosce e sottolinea il disagio dei visitatori nei confronti dei cittadini oritani (guarda un po', gli oritani hanno potenzialità enormi, preservano nel tempo tracce uniche di fede e folklore, ma non hanno la fermezza di restituire all'antica viabilità l'originale assenza di veicoli);
- Claudio conosce e sottolinea il pericolo dell'omertà, l'importanza della denuncia e dei toni bassi, la sua rabbia non viene urlata, ma lascia posto alla compostezza dei suoi testi;
- Claudio conosce e sottolinea l'assenza di monitoraggio e controllo che generano la ripetizione di un evento sgradevole, dimostra pertanto che l'evento sgradevole non è tale agli occhi di chi dovrebbe salvaguardare l'immagine del paese, culturale e organizzativa in primis;
- Claudio conosce e sottolinea che se un paese non riparte da queste cose, potremo sventolare mille bandiere, ma avremo già perso le nostre battaglie.

E mentre tolleriamo giovani che passeggiano vestiti di tutto punto, con il cane al guinzaglio, e gettano con indifferenza il rifiuto quotidiano indifferenziato nel canale vicino casa, Claudio viene intimidito pubblicamente da chi dovrebbe tutelarlo e sostenere la sua denuncia, fino ad essere incredibilmente offeso dandogli del "giornalaio". A tal proposito, si tratta di una doppia offesa, la prima diretta perchè non si riconosce la professione acquisita e certificata, la seconda indotta perchè si offende la rispettabilissima categoria dei giornalai. E' come dare dell'infermiere al medico, sminuendo il ruolo e le responsabilità dei secondi, e dichiarando la presunta inferiorità dei primi. Ecco, caro Claudio, Cristo deve scendere e sono certo che continuerà a scendere fino a quando ci saranno persone come te. Allontanare temporaneamente un'auto dalla discesa che da secoli percorrono il nostro Cristo morto e i suoi fedeli è una forma di preghiera, di rispetto, di devozione. E cosa è il senso civico se non devozione verso il luogo che si abita, rispetto degli altri e preghiera di armonia collettiva? Io sostengo Claudio Matarrelli, l'onestà e la qualità del suo pensiero. Le minacce hanno le ore contate, appartengono ad un meridione che non ci appartiene più. Grazie Oria.info.


© RIPRODUZIONE RISERVATA - Foto: Trapani_Discesa_dalla_Croce_2010

martedì 11 marzo 2014

Sono solo parole


Musica consigliata: "E dimmi che non vuoi morire", Stadio

8 Marzo 2014. Il mio braccio sinistro sembra non soffrire il riscaldamento globale. Anzi, è in controtendenza. Una piccola glaciazione è in corso da dieci giorni e le dita faticano, e non poco, a creare questo testo. La mia quaresima è iniziata con un sms. Forse durerà molto più di quaranta giorni e dovrò digiunare a lungo prima della Pasqua. Non posso e non voglio scrivere di te. Spero tu sia l'unica a leggere queste mie parole. Le mie preghiere saliranno come scale infinite, promesso. E dove non ci saranno più pioli, cercheremo di aggrapparci a soffici gradini fatti di nuvole. Ho letto ancora una volta nei tuoi occhi la tua forza e la forza vince ogni cosa. In questo momento, in questa distanza, posso solo offrirti le mie parole. Sono solo parole, troppo semplice commentare il dolore degli altri e immaginare che possa sfiorarci allo stesso modo..."ma le sento un po' mie le paure che hai, vorrei stringerti forte e dirti che non è niente". La mia quaresima è iniziata con un sms. Siamo cenere, è vero. Ma bisogna ardere prima che la polvere si posi inesorabilmente. Ho voglia di giocare a carte e di far sudare le tue mani. Ho voglia di ripartire dalle lettere iniziali dell'alfabeto, il tuo, il mio, il nostro. Ti abbraccio, torna presto.

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