sabato 13 dicembre 2014

Si vendesi zona velenata a quartoddici euro (E' nato Antonio)


7 Dicembre 2014

Musica consigliata: "Ninnananna per Andrea, Paolo Fresu"

La madre di Fernando Pessoa chiamò il figlio Fernando perchè era devota di Sant'Antonio di Padova. Sant'Antonio, santo portoghese, al secolo si chiamava Fernando. Pessoa nacque il 13 Giugno, un giorno a caso. Antonio di Padova, detto anche António de Lisboa è stato un santo europeo, il suo culto è uno dei più diffusi nella storia della cristianità. (Giglio giocondo, nominato in tutto il mondo, chi lo chiede per suo avvocato, da Sant'Antonio sarà aiutato). Sant'Antonio c'è sempre. Bravo, dotto, giovane, viaggiatore. Motore del francescanesimo e grande cultore della virtù della pazienza. Anche Antonio Abate fu rottamato dal santo padovano e resiste per miracolo in qualche fuoco arso nel freddo di Gennaio.
Cammino per bancarelle nel centro di Sassari. Una città inaspettata, per architettura e vivacità. La prima università e il primo quotidiano sardo appartengono a Sassari. La città dell'innovazione e delle prospettive di futuro isolane, la città di Berlinguer. Dove esiste fermento culturale, si spediscono nomi importanti ai piani alti e magari qualcuno finisce anche per fare del bene.
Cerco una raccolta di ninnenanne, locali, del mondo, commerciali, non importa quali. In ogni ninnananna si assopisce la nostra corsa alla ricchezza e alla celebrità, mentre un bambino dorme al suono di un carillon capiamo l'importanza del riposo, della fantasia, del gioco, dell'essere amati e coccolati in un mondo protetto. Le ninnenanne addormentano gli insensibili, fanno decollare i sognatori. Per alcuni uomini sono pozzi nei quali cadere volontariamente, per tornare in quelle caverne protette della nostra infanzia dove tutto il bene era ancora possibile e dove assaporavamo i suoni del silenzio e le voci basse di chi conversava con l'attenzione a non svegliarci. Ognuno di noi è diventato qualcuno sulla base della sua capacità di registrare la dolcezza e l'interesse di quelle conversazioni.
Non è un caso se attendo la tua nascita nel Teatro Verdi di Sassari e se Paolo Fresu chiude il suo concerto con una ninnananna per Andrea e con un inno alla vita. A volte le vere rivoluzioni le fanno i figli che nascono e una culla ispira più dell'Arena di Verona stracolma di gente venuta ad ascoltarti.
A Sassari piove, mentre cammino impavido in queste raffiche di maestrale, penso a quale albero regalarti. Al carrubo di Pasquale affiancherò probabilmente la vallonea di Antonio, e sarete fratelli di foglia, pronti a sfidare le calure estive e a farvi compagnia quando scoprirete quanta malinconica desolazione sprigiona un campo in inverno. Sei nato in una notte di pettole e di baccalà, sarai l'uomo della vigilia, l'attesa trepidante della festa come stato permanente di felicità.

Antonio abbi cura di te. Impara a viaggiare. Impara a parlare, anche quando l'orgoglio te lo proibirà. Una signora, pochi giorni fa, ha portato un ottimo esempio di educazione nel forum regionale giovani dell'AVIS. Il padre non le chiese mai di stare in casa, di non uscire, non le impose barriere di sorta, nonostante gli anni della sua adolescenza fossero molto meno aperti e liberi di quelli che vivrai tu. Le disse solamente questo: "Sei libera di fare ciò che vuoi, ma non farmi mai vergognare di essere tuo padre". Era la forma di responsabilizzazione più grande. Toccava a lei interrogarsi in ogni azione su cosa potesse portare il padre alla vergogna. Toccava a lei gestire, regolare, equilibrare la sua libertà. L'educazione rigida porta spesso alle sfide e al contrasto. La fiducia è l'unico strumento utile per crescere serenamente nel rispetto delle regole. E noi avremo fiducia in te.
Antonio non so che paese ti lasceranno. Io non ho mai creduto nella regressione, eppure mi rendo conto che un tempo Parco Montalbano aveva un laghetto dove i giovani andavano a fotografarsi, lasciando ai posteri nostalgici paleoselfie. E oggi, nel paradosso dei paradossi, quel laghetto con ponticello romantico è ancora in balia di un programma elettorale che reciterà per l'ennesima volta "Completamento dei lavori di parco Montalbano". Non avranno neanche la dignità di evitare di scrivere per l'ennesima volta l'ennesima presa per i fondelli. Io non ho mai creduto che si stava meglio quando si stava peggio. Queste frasi lasciale sempre al chiacchericcio dei supermercati e alle persone vittime di se stesse. Io so che quando avrai bisogno di ossigeno, basterà bussare ai camerieri di Borgo Ducale per chiedere cinque minuti di meditazione dalla Torre del Salto. E da lì vedrai che bel paese è il tuo, quanta grazia in quelle case che salgono armoniosamente verso l'osservatore e che vivono le stagioni arroccate in difesa l'una dell'altra. Oppure ti basterà un giro solitario in Piazza Duomo nella luce serale di maggio per ringraziare il cielo, tra voli di rondini in festa, di essere cittadino leccese e di aver avuto il privilegio di godere quotidianamente di tanta bellezza.
Antonio vivi sempre con gioia, non guardare lo zio quando il suo umore cala inesorabilmente e perde attimi preziosissimi di sorriso. E segui una regola che mi ha sempre portato bene, quddu ca ti noia è bbuenu cu faci. Dietro ogni montagna, finta o vera che sia, si aprono vedute straordinarie sul mondo migliore possibile a noi riservato.

Cosa desidero per te? Desidero una profonda pace dell'anima in uno spirito guerriero. Desidero che tu possa imparare la legge del perdono, quella che ti aiuta a camminare sulle funi sospese del mondo. Quella che ti fa superare le offese senza restituirle al mittente. Perchè con il tempo ho capito che l'unica medicina realmente efficace è la vendita per pochi spiccioli di alcune nostre terre avvelenate. Quelle che non avvicinano nessuno, ma che in realtà non sono neanche realmente contaminate. Quelle costruzioni assurde della nostra personalità che ci portano a pensare che possiamo allontanare il male con un timido cartello grammaticamente balordo. Il male si espelle, senza compromessi, si espelle e basta. Inutile barare. Il male si espelle con il perdono. Il male interiore dovrebbe seguire le logiche del vento, che nasce, pasce e muore. Troppa gente in questa contemporaneità si è abituata a farlo pascere e invece di spurgarlo nei tre giorni consentiti, lo conserva inspiegabilmente per anni nei meandri ammuffiti del proprio io. Quando imparerai a vendere le tue zone avvelenate per pochi spiccioli, allora sarai un uomo in grado di viaggiare felice. E' la mancanza di leggerezza che devasta ogni cosa. Facile a dirsi, lo so, ma le zavorre sono quasi sempre i pensieri tossici dai quali non riusciamo a liberarci o le decisioni che non riusciamo a prendere.

Ti auguro di dormire almeno una notte della tua vita a O Cebreiro e di non diventare mai famoso al punto tale da essere invitato all'arena di Giletti. Ti auguro di usare tutta l'educazione necessaria per stare al mondo e di conservare sempre l'indipendenza intellettuale necessaria per uscirne, da quel mondo. Impara a governare le cose, ricordando che si governano i popoli, ma anche le galline. 

Oggi nasce Antonio in casa Spina. Prego Antonio, il santo delle cose smarrite, affinchè ti aiuti a ritrovarti sempre.

"Colui che vuole viaggiare felice deve viaggiare leggero" (Antoine de Saint-Exupery)

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